Come sarebbe non avere una famiglia o amici con cui festeggiare il Natale? Con la campagna di Natale di quest’anno, la Migros incoraggia la Svizzera a passare in compagnia le feste natalizie. Anche Tavolata fa la sua parte: molti gruppi di Tavolata aggiungono infatti un posto a tavola per le persone sole. Tra queste c’è anche la Tavolata di Gila Fankhauser «Mehr als Essen» (Non solo cibo). Il 12 dicembre 2021, Gila prepara un menu festivo per le persone sole.

Intervista: Anina Torrado Lara
Fotografie: Basil Montemitro

Gila, durante le Feste apri la tua casa alle persone sole. Qual è la tua motivazione?

Gila Fankhauser

Gila Fankhauser: Anch’io vivo da sola e so cosa significa passare in solitudine la sera di Natale e i difficili giorni fino a Capodanno. Tre anni fa ho deciso di fare qualcosa e ho pubblicato un’inserzione sul Tagblatt di Zurigo: «Ospiti per il mio banchetto di Natale del 24 dicembre cercasi!»

Chi ha risposto al tuo invito?

Sono venute nuove persone e altre che erano già state alla mia tavola. Devi sapere che per tre anni ogni venerdì ho organizzato un pranzo comune. La tavola era sempre al completo; sono venute persone da tutta la città di Zurigo. Apro la mia casa alle persone che, per un motivo o per l’altro, non hanno nessuno con cui festeggiare il Natale.

Quest’anno cosa hai in programma?

Quest’anno per Natale faccio una crociera sul Danubio e poi il 12 dicembre ho intenzione di organizzare una Tavolata, aperto a chi desidera partecipare. Inizieremo brindando con un prosecco. Come antipasto preparerò un’insalata di mango e avocado, come piatto forte Fleischkäse al forno con un’insalata di patate. E per finire, un’insalata di arance con datteri e una torta gelato. Ho un tavolo con sei sedie e dunque c’è posto per cinque ospiti.

Ci sono regole alla tua tavola?

Non ho praticamente mai avuto problemi con i miei ospiti negli incontri degli scorsi anni. Talvolta mi accorgo che le persone che vengono da me per Natale sono spesso sole nella vita di tutti i giorni e anche un po’ avvilite. Alcune hanno un enorme bisogno di confidarsi. Se qualcuno monopolizza il dialogo, intervengo io come padrona di casa.

Cosa consiglieresti alle altre Tavolate che ospitano persone sole?

Non dovrebbero farsi troppi pensieri su chi verrà, ma semplicemente osare e fare questa esperienza. Per rendere felici gli ospiti, non c’è bisogno dell’albero di Natale, dei canti natalizi e nemmeno di un menu sofisticato. Chi vuole, può organizzare la Tavolata insieme ad altri, oppure chiedere ai commensali di portare qualcosa. Consiglio agli ospiti di confermare la loro presenza e di versare in anticipo l’eventuale partecipazione ai costi. E per quanto concerne le bevande alcoliche, di portarle a loro discrezione. Tra una portata e l’altra, c’è chi ama fare giochi di società, uscire a fare due passi o accendere una candela.

Cosa significa per te Tavolata?

Negli ultimi anni ho traslocato spesso e ogni volta mi sono dovuta «riorientare». Credo di avere un’anima nomade (ride). In ogni posto nuovo ho sempre cercato di unirmi a una Tavolata. Non sempre le cose sono andate come speravo. E allora, nel giugno 2020, ho messo un’altra inserzione sul Tagblatt di Zurigo: «Amanti della buona cucina cercasi per una Tavolata!»

E con quale riscontro?

Ne è nata una bellissima Tavolata composta da cinque donne single sulla sessantina. Tutte amano viaggiare, hanno vari interessi e un carattere socievole. Ci incontriamo una volta al mese, con inviti reciproci nelle nostre case. La persona che cucina allestisce il menu, le altre versano un contributo alle spese. Chi desidera partecipare, si annuncia. In tal modo rimaniamo flessibili e nessuno è messo sotto pressione. Se una di noi non può partecipare, può farsi sostituire da un’altra persona, dandole la possibilità di fare questa esperienza.

Biografia

Gila Fankhauser (68) ha tre figli e cinque nipoti di età tra i 6 e i 14 anni. Dalla Germania è arrivata in Svizzera a 19 anni come ragazza alla pari. Nella sua vita professionale è stata governante d’albergo, assistente sociale e assistente familiare. Oggi è attiva nell’accompagnamento dei malati terminali e collabora con la fondazione pro pallium. Fin dall’infanzia Gila ama viaggiare, anche in maniera non convenzionale. Il cambiamento continuo le dà la carica. E così ogni tanto le piace fare le valigie e trasferirsi in un posto nuovo.

www.gi-la.ch

Un felice Natale per tutti

  • Vi incontrate nel periodo dell’Avvento o durante le Feste e invitate una persona a partecipare alla vostra Tavolata? Fareste la gioia di numerose persone che altrimenti rimarrebbero da sole. Daniela Specht vi aiuta volentieri a pubblicare un’inserzione sulla piattaforma di scambio di Tavolata (info@tavolata.ch, Tel. 076 319 96 96).
  • Dialogare fa sempre bene. Nella cerchia delle vostre conoscenze c’è una persona che tende a «chiudersi a riccio»? Provate a telefonarle. Oppure cercate attivamente il dialogo con persone che non conoscete, ad esempio in un caffè narrativo.
  • Per taluni avvicinarsi agli altri non è così facile. Scrivere un biglietto è una bella alternativa. Con l’iniziativa «Posta di Natale Migros», indetta in collaborazione con Spitex Svizzera, è possibile redigere in forma digitale una cartolina postale che sarà poi consegnata dal personale Spitex. Per far felice una persona a Natale, basta formulare su migros.ch/posta-di-natale un paio di belle frasi e creare un biglietto con un motivo personalizzato. Maggiori informazioni su migros-engagement.ch/it/natale

Un mercoledì pomeriggio d’estate ho incontrato Farnia Haghighi nella sua casa di Friburgo. Per i quattro ospiti presenti alla sua prima Tavolata aveva cucinato un piatto persiano. Durante il pasto ci ha spiegato perché le fa tanto piacere cucinare per altre persone le ricette del suo paese, l’Iran.

Intervista: Marine Jordan
Foto: Martine Wolhauser

Marine Jordan: Ci racconti qualcosa di sé.

Farnia Haghighi: Vengo dall’Iran, da dove sono fuggita in Svizzera 35 anni fa. Sono sempre stata una persona socievole. Attualmente sono molto impegnata professionalmente: tengo corsi di cucina persiana alla Scuola Club Migros. Oltre a ciò lavoro presso la Croce Rossa, dove cucino e mangio insieme alle persone della terza età che, se devono mangiare da sole, spesso non hanno molto appetito. Il tempo trascorso insieme è prezioso e fa bene a tutti.

Come le è venuta l’idea di fondare una Tavolata a Friburgo?

Ho sempre voluto trasmettere la mia arte culinaria ad altre persone e far conoscere la ricchezza della gastronomia e della cultura del mio paese. Sono cresciuta in Iran e ho vissuto per un po’ di tempo in Pakistan. In Svizzera sono venuta a conoscenza del progetto Tavolata grazie a una trasmissione radiofonica. E così ho subito fondato la mia prima Tavolata a Neuchâtel. L’anno scorso, quando mi sono trasferita a Friburgo, per me era chiaro che avrei fondato anche qui una Tavolata. Amo le persone anziane e ho un ottimo feeling con loro.

Se lei fosse una pietanza, cosa sarebbe?

Sarei un dessert, ad esempio un baklava (ride).

Qual è il suo più bel ricordo della Tavolata di Neuchâtel?

Una volta alla mia Tavolata partecipò un ospite ultranovantenne. Lo aveva portato suo figlio. Erano tre mesi che non faceva più un vero pasto. Con mio immenso piacere, dopo quell’evento chiave decise di frequentare regolarmente la Tavolata. Una volta me lo trovai davanti alla porta di casa, anche se quel giorno non c’era una Tavolata. Lo accolsi con piacere e gli cucinai qualcosa da portare a casa. A tutt’oggi è rimasto fedele alla mia Tavolata. Poi mi ricordo di una signora venuta alla nostra Tavolata dopo un viaggio in Iran. Ne è nata una bella amicizia. Una volta tre coppie di pensionati mi chiesero se, dopo la loro gita annuale, potevano fare una Tavolata da me. Fu una serata fantastica: rimasero fino a dopo la mezzanotte.

Potete trovare l’articolo completo nel giornale di Tavolata “A Tavola!” (edizione novembre 2021).

In Ticino la comunità di Tavolata cresce: con “Aperitivo panoramico” tre dinamiche signore hanno fondato un’altra tavolata nel sud del Cantone. Tutto è iniziato con un corso di web marketing.

Testo: Anina Torrado Lara

Maria Theresia Bitterli ha incontrato Piera e Sarah a un corso di web marketing in Ticino. Il caso volle che dopo il corso le tre signore prendessero lo stesso bus per tornare a casa. Durante il tragitto comune fecero conoscenza. E dalla conoscenza casuale nacque un’amicizia. Piera, Maria Theresia e Sarah iniziarono a trovarsi regolarmente per cenare insieme.

Tre generazioni alla stessa tavola

“Durante uno di questi incontri ci è venuta l’idea di invitare alla nostra tavola anche altre persone”, spiega Maria Theresia Bitterli. Chiesero ad amiche, amici e conoscenti se volevano partecipare, ottenendo un ottimo riscontro. “Per una nuova arrivata in Ticino non è facile farsi una cerchia di amicizie”, osserva Bitterli. “I ticinesi e le ticinesi hanno fama di essere persone aperte, ma amano stare tra di loro.” I circa dieci aderenti alla Tavolata, uomini e donne tra i 35 e gli 80 anni, condividono il piacere di mangiare bene. Amano incontrarsi in ristoranti con una bella vista, da qui il nome “Aperitivo panoramico”.

Provengono da background professionali e personali diversi e apprezzano le conversazioni informali sugli argomenti più vari. Come afferma Bitterli: “Stiamo imparando a conoscerci meglio e parliamo della nostra vita, del più e del meno e di ciò che accade nel mondo.” Ogni tanto il gruppo gioca anche a volano o prova qualcosa di nuovo come una meditazione o un caffè filosofico. Alla domanda su qual è la cosa che più le piace fare, Maria Theresia Bitterli risponde di getto: “Andare a mangiare la pizza!”

Potete trovare l’articolo completo nel giornale di Tavolata “A Tavola!” (edizione novembre 2021).